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BARBARA GUSSONI
PHOTOGRAPHY
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"Non è possibile una rappresentazione, una narrazione di questo presente che attraversiamo senza dare voce e corpo a attori e attrici con disabilità o con vissuti particolarmente complessi. Essi incarnano più che mai il momento storico in cui stiamo vivendo. Le persone che danno vita all’azione performativa sono prima di tutto performers. La disabilità, la vulnerabilità, nello spazio scenico, nella vita generata dall’azione teatrale, assumono un nuovo significato, che contribuisce a ridisegnare una differente e più illuminata visione artistica e politica delle differenze. E’ per questo che parlo di differenti predisposizioni piuttosto che di disabilità."
89° congresso dell'Acfas
dal 9 al 13 maggio 2022
Università Laval
Martina Palmieri
Gruppo Elettrogeno
Per un teatro di interazione sociale
Potremmo chiamare questa serie di fotografie scattate durante le prove di uno spettacolo ispirato al Simposio de Platone : 'Amore ai tempi del Covid 19’ per parafrasare G.G.Marquez. Lo spettacolo è poi diventato ‘Amuri’. Le maschere - per chi aveva scelto di portarle- mostravano che vivevamo ancora in uno stato di allerta e di diffidenza e parlare d’amore, anche fisico, in quel contesto era quasi una sfida. Una delle tante accettate da Gruppo Elettrogeno e da I Fiori Blu.
Abbiamo improvvisato quel giorno nella palestra dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza a Bologna, con poche luci a disposizione e sotto la direzione accurata ma flessibile di Martina che aveva delle idee precise a proposito dei particolari da evidenziare ma che, nella maggior parte dei casi, decise di non fare posare i soggetti, immobilizzandoli. Era importante, infatti, lasciare che i movimenti e i gesti dell’azione scenica restassero il più liberi possibile. Sono io che ho seguito i performers nei loro spostamenti, nel loro modo di occupare lo spazio e di incontrarsi.
E, devo dire che è stato divertente.
Abbiamo sempre voluto innanzitutto divertirci.
Il divertimento, lo stare bene insieme sono essenziali nella pratica teatrale di questo gruppo.
Ciò permette a ciascuno/a di evolvere serenamente, senza pressioni, senza aspettative né giudizi e ciascuno/a può farlo a modo suo. Ciò vale anche per il mio lavoro fotografico che ha potuto svilupparsi piano piano, nel rispetto delle mie possibilità, anche logistiche siccome vivo a Marsiglia, e del mio crescente interesse per il loro lavoro che stimo e apprezzo tra le varie ragioni per la capacità di attualizzare tematiche antiche e universali e per il valore terapeutico che non prende mai il sopravvento sulla qualità artistica.

























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