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«Durante l’azione performativa accade qualcosa che non è possibile descrivere e definire secondo alcuni canoni o categorie, infatti è qualcosa che è impalpabile ma ci fa stare come dovrebbe far stare l’arte. 

Non ha più senso parl are di teatro sociale, perché per noi tutto il teatro è sociale e anche politico. Il corpo è politico se si esprime portando con sé la propria poetica, la necessità di esprimersi al di fuori di pregiudizi e stereotipi. E questo è possibile solo in un ambiente in cui si possa lavorare in assenza di giudizio.»

 

Martina Palmieri, regista

Dal 2023 al 2024 ho seguito il progetto di Gruppo Elettrogeno e de I Fiori blu ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. Ho realizzato le foto di scena di Inclinazioni, Lumi e CreaturƏ insieme a quelle delle prove generali che vi invito ad andare a guardare seguendo i vari bottoni dedicati. 

Per il terzo ed ultimo studio, CreaturƏ la regista Martina PALMIERI ha invitato me ed altrƏ  artistə a prendere parte in modo attivo alla rappresentazione.

In questa occasione, ho proposto un progetto fotografico nato dall’osservazione del lavoro dei performers che seguo dal 2018 durante le prove e gli ateliers oltre che gli spettacoli. Ho notato come la pratica del teatro avesse prodotto sottili ma profonde trasformazioni in coloro che l’avevano avvicinata con costanza e con serietà.

Sotto la direzione artistica di Martina, ho realizzato numerosi scatti dei performers attraversati dal mito che avrebbero incarnato in scena, nel loro ambiente cittadino, domestico e/o professionale per avvicinarmi ancora di più a quel movimento interiore e sensibile che io ho inteso come l’irruzione del teatro nella vita quotidiana.

Alcune di queste immagini sono state esposte al TPO in concomitanza con lo spettacolo del 14 Dicembre 2024 e altre sono state proiettate durante la rappresentazione.

Scelgo di proporre gran parte del materiale fotografico prodotto in questi due anni nel tentativo di rispettare la narrativa di ogni performance e di testimoniare di un lavoro, quello di Gruppo Elettrogeno, ricco, sfaccettato, molteplice, portatore di valori umani e collettivi che ritengo ormai necessari alla trasformazione sociale a cui auspico. Inoltre, il numero e la varietà dei partecipanti, la complessità delle riflessioni tematiche portate nel corso dei due anni, l’evoluzione dei performers e lo sviluppo dei contenuti drammaturgici richiedevano uno sguardo veritiero anche sulla quantità del lavoro svolto, che in questo caso non si oppone in nessun modo alla nozione di qualità. Creare spettacoli di tale portata, frequentati da artisti e artiste di diverse discipline richiede un enorme lavoro di coordinazione e di direzione che ha prodotto un risultato comunque entusiasmante. È stata un’esperienza ricca e coinvolgente durante la quale incontri umani e esplorazioni artistiche si sono create spontaneamente, quasi magicamente e che mi auguro di poter continuare a vivere. 

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